domenica 8 ottobre 2006

Hot pot

La giornata di oggi e' stata molto tranquilla.. fin troppo direi...
Il frate ha dovuto lavorare per un bel po' e nel pomeriggio ha trascorso qualche ora con Karen, una sua amica cinese laureanda in medicina.
Io ho ancora un po' di stanchezza addosso, dovuta al fuso da smaltire.
In assenza di Paolo ho fatto un giretto nel quartiere.. non avendo ancora una cartina non mi fido ad allontanarmi troppo da sola.
Verso le sei e mezza ho raggiunto i due che facevano merenda al Kentucky FC all'angolo della strada (diomio!!!) dopodiche', mentre Paolo saliva in casa a cambiarsi per la cena, mi sono incamminata verso il tempietto buddista. Per arrivare sul lato giusto del vialone son dovuta scendere in un sottopasso della metro.. non ci potevo credere.. 3 enormi acquari con pesci coloratissimi in un sottopasso qualunque.. da noi neanche alla fermata duomo della metro 3!
Comunque..
niente ristorante giapponese.. questa sera abbiamo deciso di lasciarci guidare dall'ispirazione. Camminando per strada io, Paolo e Karen ci imbattiamo in due ragazze in costume tipico che invitavano a visitare un localino, al primo piano del piccolo edificio, la cui specialita' e' la Hot Pot. Paolo mi dice che non posso venire in Cina senza assaggiarla.. dunque saliamo.
La Hot Pot e' una specie di bourgignonne cinese e come si puo' evincere dal nome si tratta di una grande pentolona bollente. E' posta in un buco al centro di un tavolata rotonda ed e' riscaldata da sotto da una bomobola a gas.
All'interno viene fatto bollire del brodo a base di carne e verdure, quando raggiungera' la giusta temperatura diventera' lo zuppone comune dove far cucinare o scottare il cibo prescelto.
E qui viene il bello.. incomincio a leggere il menu e mi rendo conto che si puo' ordinare la qualunque. Dai diversi tipi di carne (qualunque parte, nel vero senso del termine), al pesce (che puoi scegliere direttamente dall'acquario) alle piu' strane radici e verdure.. insomma.. carne di manzo, tartaruga, serpente, squaletto, funghi, radici di loto.. eccetra eccetera... il tutto accompagnato da una salsina delle loro. Molto prudentemente al momento dell'ordinazione il cameriere ci chiede se gradiamo la loro salsa piccante assassina oppure quella normale. Paolo ordina quella normale, io chiedo una.. just a bit spicy.. (il miscuglio te lo fanno al momento). Ovviamente quella just a bit era saporita come un trito di peperoncini di soverato.
Mangiare tutte quelle cosine strane e' stato divertente (abbiamo lasciato stare tartarughe e animali protetti in genere), anche se mi aspettavo qualcosa di piu' dalle radici di loto (troppo dure e legnose.. forse necessitavano di un tempo di cottura piu' lungo). La cosa piu' divertente e' stata pero' l'utilizzo delle bacchette nella zuppa.. all'inizio un vero disastro.. poi, non so se e' stata la pratica o la fame, ho raggiunto una discreta abilita'.
Piccola nota dolente: l'aria condizionata a raffiche.. in qualunque posto mi sedessi avevo una ventata gelida dritta sulle spalle e sul collo.. mi sento arrivare un po' di raffreddore, secondo me domattina son bloccata.
Ora son di nuovo in camera. Piccolo riordino e poi si esce ancora. Si va a vedere la nuova casa di un amico inglese di Paolo, si chiama Marc e lavora da un paio d'anni nella sede shanghainese della sua banca. Dice che e' un po' bruttino ma molto simpatico. Vediamo.

P.S.: da oggi ho anche un mio numero cinese, Karen ha provveduto a spiegarmi tutti segreti per ricaricarlo e capire i messaggi del centro servizi (che ovviamente arrivano con gli ideogrammi..)

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