lunedì 8 maggio 2006

Domenica di relax, aria nei polmoni e sole sulla pelle a Stoccolma.

La notte è passata tranquilla, stanche come eravamo è bastato appoggiare la guancia sul cuscino per crollare. La giornata odierna non si preannuncia meno energica.. abbiamo mezza giornata per girare ancora la città, poi ci dobbiamo ritrovare con Stefano e Giulia in stazione per prendere il bus che ci porterà in aereoporto.
L'intenzione è quella prendere un mezzo e lasciare le borse al deposito bagagli in modo da girare più libere (abbiamo ancora sulla spalla i segni della tracolla che ci siamo portate appresso ieri..). Naturalmente rimane solo un'intenzione perchè sulla strada principale non è passato ne' un autobus ne' un taxi.
La passeggiata verso Gamla Stan è comunque molto piacevole e tranquilla. Il sole è già caldo e il fatto che sia domenica mattina fa sì che non ci siano tante macchine in giro, ma solamente mamme con passeggini (quanti bimbi!!), vecchietti sulle panchine e tanti dediti allo jogging.
Ieri eravamo troppo stanche per curiosare nella vita notturna di Stoccolma, ma credo che il tasso alcoolico del sabato sera sia in genere piuttosto alticcio, almeno giudicando da dove lasciano le felpe..

Quello che però ci fa convincere che quella svedese sia una popolazione fantastica è la vista di una particolare coppietta che passeggia mano nella mano in uno dei giardini della città vecchia. Praticamente un impiegato di banca insieme ad una versione punk di madonna. Teneri teneri.. ditemi se non sembrano fatti l'uno per l'altra..??
Questa è infatti la foto a cui facevo riferimento nel post di ieri.. capelli neri e viola, tette in bella vista e natiche praticamente scoperte.. se non si vedesse bene preciso che le calze sono di quelle a rete con grandi squarci qua e là...

Va da se' che passo dopo passo siamo arrivate nell'isola di Kungsholmenel. Io e Nat ci chiediamo se sia il caso di arrivare in stazione per depositare i bagagli o sia meglio fare le cose con più calma, godendoci le ultime ore rilassate, pur con le borse appresso. Per decidere ci sediamo stanche su una pensilina alla fermata di un bus.

Ad un tratto giriamo la testa e vediamo un grande palazzo di mattoni. Natalia dice: "E questo cos'è? Andiamo dentro!" Ci avviciniamo all'entrata e leggiamo in un cartello esplicativo che quello è il Municipio, ovvero il palazzo dei Nobel.
Lo Stadshuset è un grosso edificio in mattoni rialente ai primi del '900, ornato nell'angolo sud-ovest da una torre alta più di 100 metri. In cima a questa torre si trovano le statue di San Giorgio e il drago, che, grazie a un particolare meccanismo, ogni giorno alle ore 12,00 e alle 18,00 si mettono in movimento. All'interno c'è la famosa Sala blu, dove dal 1974 si svolge, il 10 dicembre di ogni anno, il banchetto di gala in onore dei premi Nobel, ma spettacolare è anche la Gyllene salen, la Sala dorata, lunga più di 40 metri e ornata da mosaici dorati composti da 20 milioni di tessere. In questo luogo si tenevano i banchetti del Nobel prima di essere trasferiti, per esigenze di spazio, alla Sala blu. Il municipio, orgoglio di Stoccolma, oltre ad ospitare l’annuale cerimonia di assegnazione dei premi nobel, è il luogo di celebrazione di diversi matrimoni omosessuali. Per la legge basta che uno membro solo della coppia sia svedese, quindi le porte sono aperte anche ai turisti stranieri che vogliano unirsi ad un compagno o compagna di nazionalità svedese. I nordici sono sempre troppo avanti!!

Il lato sud del palazzo è caratterizzato da un arioso portico visibile nella sua interezza solo dall'acqua o dall'opposta riva di Södermalm. Davanti al loggiato si stende uno prato verde dal quale si ammira una stupenda vista sulla città. Io e Nat ci sediamo e godiamo per qualche minuto del sole che ci riscalda il viso ma soprattutto della splendida quiete che regna in questo posto. Guardandoti intorno viene in mente una sola parola: relax.
Ed è Serenità quella che provo inspirando quest'aria primaverile, guardando le carrozzine e i bambini giocare. Lo sguardo si perde tra il verde di questo prato perfetto ed il mare che si estende all'orizzonte.

Poco il tempo per rilassarsi, è già ora di andare. Arriviamo alla stazione dei bus e ritroviamo Stefano e Giulia. Abbiamo ancora 10 minuti a disposizione e io non sono ancora riuscita a trovare la cosa per cui sono tornata in Svezia.. I mitici succhi di frutta naturali di non so quale marca, quelli che quando li bevi ti sembra veramente di assaporare un frutto appena frullato!! Ebbene Stefano mi dice che in Stazione ci sono. Butto a terra la borsa e con Nat mi fiondo verso galleria di negozi al piano sottostante. Troviamo il succo e ci ricapultiamo verso il bus. In questi casi, cioè quando hai 5 minuti 5 contati, non si dovrebbe mai crecare una scorciatoia.. perchè quando hai 5 minuti 5 è matematico che tu ti perda.. Sì, insomma io e Nat torniamo che il bus è già partito con Ste e Giulia che ci hanno aspettato facendo la guardia alle nostre borse..

Quando il senso di colpa era già a livelli altissimi scopriamo che da lì a poco sarebbe partito un secondo pullman che avrebbe portato i rimanenti passeggeri all'aereoporto (già mi vedevo a fare un'altra notte all'ostello..). Si sa che con la Ryan air non bisogna mai perdere il bus navetta.. di solito ce n'è solo uno e gli orari del ceck in sono inflessibili.. quando sono tornata dal Madagascar mi hanno costretta a comprare un altro biglietto e ad aspettare 12 ore per il volo successivo.. solo perchè il ceck in aveva chiuso da tre minuti.. Si sa.. loro sono sempre puntuali.... oddio.. quasi sempre.. sempre tranne il pomeriggio di domenica 5 maggio che mi ha visto aspettare all'aereoporto cercando di mangiare un tramezzino facendo i conti con le poche corone rimaste!
Poco male, un'occasione per spendere qualche istante di più in questa bellissima capitale... riordinare i pensieri, cancellare qualche vecchio dolorante ricordo e ripromettersi di tornare per la terza volta, magari con più calma e più giorni a disposizione!

domenica 7 maggio 2006

Stoccolma in un sabato di sole

Oramai mi sono rassegnata alla assoluta normalità nel mio perdere i treni, non credevo però riuscissi a rischiare anche di perdere un aereo!!


Beh, ci tengo a precisare che non è stata colpa mia.. gli accordi erano questi: dovevo andare col frate a vedere una casa, saremmo passati insieme a prendere Natalia e poi ci avrebbe accompagnate in Centrale per prendere il bus per Orio al Serio.

Nulla di tutto questo. Il frate torna tardi dall'impegno di lavoro quindi niente casa, niente Nat, ma soprattutto niente passaggio in Centrale per il quale fino all'ultimo mi aveva lasciato una speranza. Chiamo un taxi per andare in stazione e riusciamo a prendere al soffio l'ultimo pullman utile per arrivare in tempo al ceck in..

Il volo è molto tranquillo e atterriamo a Stoccolma in perfetto orario.

Ora dobbiamo procurarci il biglietto del bus per andare in città. Vediamo subito formarsi una lunga coda davanti ad un distributore automatico nella hall del ritiro bagagli. Ci mettiamo in fila anche noi, un po' ansiose perchè da lì a poco sarebbe terminato il servizio.
Dopo lunga attesa mi viene un dubbio.. Non è che non accettano contanti??

.. e già.. solo carte di credito..!! Purtroppo io e nat siamo rimaste le uniche nel continente a non possederne una.......

panico!!! Siamo troppo timide per chiedere a qualche scandinavo di prendere un biglietto anche per noi, e quasi disperate andiamo dal guidatore del bus sperando di fargli pena.. L'uomo non si scandalizza più di tanto e ci indica una biglietteria umana ancora aperta nascosta in un altro angolo dell'aereoporto.. bene, salve :o).

Il problema ora è fare in fretta.. siamo atterrate alla mezzanotte e mezza e non sappiamo fino a quando sia aperto l'ostello. Vediamo infatti partire il penultimo bus e ci rassegnamo ad aspettare più di mezz'ora il successivo...
Per farla breve tra pullman e taxi, per arrivare in ostello ci è voluta un'altra ora..
Siamo entrate in camerata alle due e 10 con ancora i letti da fare.. La cosa non sembra così traumatica, ma bisogna pensare che avevamo appuntamento con lo Ste e la Giulia alle otto e mezza per approfittare della magnifica colazione messa a disposizione dall'ostello (a pagamento), e poi che ci aspettava una due giorni di cammino intenso da perfette turiste.
Questa nella foto è la bellissima "Nave", ovvero il famoso ostello Af Chapman che avevo già avuto modo di ammirare l'anno scorso durante il tour per le capitali europee. Questo trialbero è stato costruito nel 1888 in Inghilterra e fino al 1908 navigò come nave da trasporto britannica. Venduta alla Svezia, fu rinominata D G Kennedy. Successivamente, come rimorchiatore della marina svedese fu chiamata con il nome attuale. Purtroppo io e Nat abbiamo prenotato troppo tardi per avere una camera all'interno del trialbero e ci siamo dovute accontentare della struttura in cemento sulla terraferma, oltre tutto per una notte soltanto.

La colazione è effettivamente spaziale, esattamente come ci aveva descritto lo Ste... roba da star seduto tutta la mattina! Uova sode o strapazzate, prosciutto, formaggi, cereali, succhi di frutta, yogurt, salsicce, polpette e pane. C'è anche una specie di porridge fatto con latte e marmellata. Avendo solo un giorno e mezzo a disposizione dobbiamo muoverci. Lasciamo a malincuore quel bendidio e andiamo a prepararci.

Iniziamo tutti e quattro a fare un tour per la città ma ben presto le nostre strade si separano.. Giullia va per shopping, lo Ste ci segue per un poco e dopo va a cercare la sua tecnologicissima camping gas, io e Nat facciamo le turiste intellettuali cercando le bellezze architettoniche della città.


Stoccolma è bella come me la ricordavo, anche se devo ammettere che era stato l'impatto, forte ed emozionante, dell'arrivo in traghetto tra le isole dell'arcipelago a farmela considerare la più bella città che avessi mai visto.


La bellezza di Stoccolma è comunque data da un mix di elementi. L'acqua in primo luogo, l'architettura ovviamente.. ma grande fascino ha anche l'amore con cui gli svedesi curano la propria città (e stendo un pietoso velo su un eventuale paragone con 'Italia).

E' bello poi passeggiare in queste stradine pedonali e fermarsi in piccole piazze colorate come questa, dove ti accorgi che anche una grande capitale può essere a misura d'uomo.

Se poi aggiungiamo che il 3 di maggio a Milano si andava in giro con il piumino mentre a Stoccolma nelle ore centrali di sabato si poteva passeggiare in canottierina... (!!!) capisci che il mondo si è girato e che non puoi neanche più dire "Al Nord non potrei mai vivere perchè fa freddo...."
Un'altra cosa positiva di Stoccolma è l'assoluta non curanza riguardo al dettame modaiolo imperante. Sostanzialmente ognuno si veste come gli pare, senza vergognarsi degli accostamenti più strampalati o del limite del buon gusto (vedi questa foto e quella nel prox post). Ma soprattutto è il trionfo della femminilità. Forme morbide, lunghi capelli al vento e centinaia di gonne!! Le svedesi sono una popolazione in gonna.. mentre io mi faccio limitare da un grado in meno di temperatura, dall'inizio della ricrescita o dalla mia forma mentis che mi fa credere ineguaglibialmente più comoda con un paio di jeans.

Dopo aver visitato la terra ferma decidiamo di fare una minicrociera in battello, approfittando della splendida giornata. Per me era la seconda volta.. ma è uno spettacolo a cui è sempre bello assistere.. poi vedere la parete di roccia arrampicabile in città fa sempre il suo effetto!
Terminato il tour corriamo verso l'ostello per fare il trasloco e nel tragitto ci imbattiamo in una singolare e pacifica manifestazione...
Dopo aver fatto qualche foto riprendiamo la corsa e arriviamo alla "Nave", prendiamo i bagagli e ci dirigiamo verso l'ostello che ci ospiterà per la seconda notte.
Sulla carta non sembra tanto lontano.. decidiamo di non prendere ne' taxi ne' bus.. ma di andare a piedi!
Purtroppo non ci ricordavamo della pesantezza dei nostri piccoli bagagli.. che pur se di piccole dimensioni erano di scomodissima trasportabilità (Nat aveva una pesantissima 24ore a tracolla che le stava segando una spalla.. io ne avevo una simile più uno zainetto sulle spalle), e cosa più importante avevamo sopravvalutato le nostre forze e i nostri piedi..
Fatto sta che con una temperatura di 27 gradi noi giravamo con gli anfibi, le borse e il piumino alla vita, dopo una giornata passata a camminare.. Unendo il fatto che il secondo ostello non si trovava e che nessuno sapeva indicarci la via giusta.. siamo arrivati in camera e ci siamo lasciate cadere sul letto distrutte. Nonostante le premesse devo dire che il posto era decisamente bello, grande e "ben" frequentato.. era composto da quattro costruzioni basse circondate da un grande giardino in cui si poteva pranzare o chiacchierare all'aperto.
Dopo esserci fatte una doccia, nonchè una bella dormita, chiamiamo Giulia e lo Ste e decidiamo di vederci verso sera direttamente al nostro ostello. Nat ha i piedi talmente stanchi che decide di lanciare una nuova moda. Lascia in stanza gli anfibi e va in giro con infradito e calzettoni.
Al barettino dell'ostello ordiniamo un PYTT I PANNA - un tipico piatto locale a base di carne, uovo fritto, cetrioli, cipolla e verdure varie (molto apprezzato) - e aspettiamo i nostri amici. Ci prendiamo una birra (tranne lo Ste che è astemio) e poi ci dirigiamo verso il centro. Un'oretta di conversazione, la ricerca del gelato e poi vicino al castello ci separiamo... andiamo verso la nostra meritata nanna!!

venerdì 5 maggio 2006

Si inizia con Stoccolma..

Inauguro questo blog con un viaggio deciso all'ultimo momento.

Domani sera parto per un micro weekend a Stoccolma..
da venerdì notte a domenica pomeriggio.

sarà dura tornarci dopo qualche mese senza cippirimerlo... ma
fanculo..

sull'ostello- barcone io e Nat ci daremo alla pazza gioia.. e andrò in tutti quei posticini dove non sono andata questa estate....

e farò la foto insieme a Pippi..
... ecco!!!