lunedì 30 ottobre 2006

.. in the end..

- diario di viaggio in corso di trascrizione -

Anatra laccata con portantina e serata glamour al Centrum

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Il mercato notturno in tutto il suo splendore.. ovvero cosa puoi arrivare a mangiare in Cina

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Il palazzo d'estate.. con un freddo cane e il meritato shopping

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La Grande Muraglia

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La città proibita, in giro per gli hutong e alla ricerca del mercato notturno

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Arrivo a Pechino

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Xi'An e l'esercito di terracotta

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Il JC, Davide il bassista e il sassofonista berlinese..

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Il lago di Hanghzou

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I giardini di Souzhou

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La festa di Marc e altre piacevolezze di Shanghai

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Il mondo surreale di Gulllin e Yanshoa

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lunedì 9 ottobre 2006

Sera di lunedì, Ottobre.

Internet point cinese!!
Sì, il frate stamattina presto è partito per Pechino e io sono per la prima volta sola, dopo appena 3 giorni, in una città cinese.
Maaaammma che bello, è una sensazione mista di eccitazione, curiosità e di determinazione!! Non mi sento per nulla spaesata.. anzi.. mi sento a casa, è incredibile!
Allora, Claudia, con ordine..
devo raccontare di ieri sera.
E' stata un'altra serata molto carina e molto stancante.
Siamo usciti a cena con July, un'altra amica cinese del frate.. caruccia.. sembrava un cartone animato, soprattuto per come rideva.. mano di fronte alla bocca e risatina sottile appena accennata.. Siamo andati nel ristorante della prima sera e abbiamo mangiato divinamente. Alla fine del pasto ho voluto chiedere un po' di frutta.. insomma pensavo ad una macedonia..
e invece mi viene presentato questo po-po di roba con tanto di cocomero intagliato!!
Terminata la cena siamo andati in un locale cubano (come ambientazione.. poi la musica era normale) dove la gente può ballare sul bancone.. "tierra y libertad" alle pareti, margarita gratis alle donne il venerdi' sera e.. rum servito direttamente in gola dalle barwomen del locale. Ovviamente io e Paolo e la tipina ci siamo fiondati sul bancone e ci siamo scatenati per un bel paio d'ore.
Questa mattina Paolo e' partito per Pechino, io mi sono alzata con calma e sono andata a cercarmi un volo per Gullin. Ho preso la metro e sono scesa a Ranmin Square (la piazza del popolo) e ho proseguito a piedi fino al grande ufficio turistico studentesco che c'è nell'area pedonale. Il personale è gentilissimo, trovo dei biglietti a basso costo (sui 50 euro) e me li faccio arrivare in appartamento per le otto di questa sera.
Nel frattempo mi guardo ancora un po' la città, vado al museo urbanistico da sola (l'olandese mi ha tirato il pacco) e dò un'occhiata all'esposizione di arte contemporanea allestita in piazza.
Vedendomi straniera, una ragazza con il padre (o il fratello maggiore.. boh..) mi ferma e incomincia a farmi domande.. da dove vengo, che giro farò, cosa faccio nella vita, come si vive in italia ecc ecc.. addirittura mi ha chiesto se andavo con lei a vedere un festival a pochi isolati di distanza.. purtroppo ho dovuto declinare per paura di arrivare a casa in ritardo per mio appuntamento con i biglietti. Infatti di lì a poco mi chiamano dal residence dicendomi che il fattorino è lì che aspetta.. e sono appena le 19.15!!
Corro a casa in taxi tralasciando le altre due tappe che volevo fare, l'uomo al volante non capisce la mia pronuncia e mi vedo costretta a fargli leggere il biglietto da visita della residenza.. ma è così difficile capire "Ulumuci Lu"??
Arrivata a casa.. il dramma!!
Ho sbagliato la data di ritorno.. o meglio mi sono fidata del tipo dell'ufficio turistico chemi diceva che venerdì era il 14.. Noooooooo!!! Io volevo assolutamente esserci per la festa di Marc venerdì sera... ho scelto apposta un bigliatto che mi avrebbe fatto essere in città per le dieci di sera!!!
Lo ammetto sono disperata, ma non mi dò per vinta. Ho mangiato una pasta veloce dalla ragazza sotto casa (merita un post solo lei), vado a letto presto e domani mattina prestissimo torno all'ufficio e vedo che si può fare..

..sì, lui è veramente carino!!

"Benvenuta nel regno della contraffazione..!"

Sera di domenica, 8 ottobre.

Piccolo aggiornamento pre-cena.
Oggi Paolo mi ha portato nel cuore commerciale della città.. la tipica Cina che noi occidentali abbiamo in mente.. e cioè..
Tarocco tarocco tarocco tarocco!!!

Allora…
Come promesso il frate mi porta a mangiare a un localino dentro il Parkson, che è uno dei grandi magazzini di Shanghai.. quelli del tipo laRinascente (prezzi alti e stessa fuffa). Raviolini, vari e succhi naturali di frutta frullata.. decisamente buoni. Finto il parco pranzo ci dirigiamo verso il mercato di Xiangyang, cioè la più grossa fiera di vestiario se non della Cina, almeno di tutta la regione.
Uno sciamane di gente indicibile si accalca sulle scale mobili dell’entrata e decine di donne e ragazzi (o uomini o bambini?? ..boh qui non si capisce mai l’età..) cercano di catturare la nostra attenzione per farci da “guide turistiche” all’interno del mercato.
Il tutto è distribuito su tre piani e ci sono centinaia e centinaia di stands divisi per lettere e numeri che si snodano per innumerevoli corridoietti.
Appena entrati il frate mi fa.. “ benvenuta nel regno della contraffazione!” .. e diciamo che non ci metto più di due nanosecondi a capire perché… Gucci, Prada, D&G e chi più ne ha più ne metta.. assolutamente identici all’originale!! Giuro che non avrei mai potuto distinguerli.. anche le cuciture erano perfette (ovvio.. c’erano anche i tarocchi low profile, ma la maggiorparte era tutta roba precisa). In pochi minuti mi incomincia a mancare l’aria.. tra la gente, il caldo e le sanguisughe che si appiccicano per far vedere ai venditori che portano clienti.. dico basta!!
Carino, folkloristico, da vedere.. maaa.. tanto non mi serve nulla e se vesto firmato (praticamente mai) almeno mi tolgo lo sfizio e me lo prendo originale…
Ritornata alla luce dopo questa esperienza dantesca (giuro sembravano i gironi dell’inferno) ci facciamo la corso Buenos Aires di Shanghai, cioè la Shanxi Nanlu (ho scoperto che lu vuol dire via.. è già qualcosa..). A mio frate serve una camicia (che io mi son scordata di portargli dall’Italia..), entriamo in un negozietto e lui incomincia a provare. Per non confermare la tradizione che mi vede sempre uscire da un negozio a mani nude con mio frate invece pieno di sacchetti, decido anch’io di fare il mio acquisto.. mi mancano i calzini veramente caldi per l’inverno che siano però anche resistenti per il trekking.. fatto.. 3 calzini Patagonia fighissimi, leggeri, sottili e caldi a pochi euri ciascuno..
Esco dal negozio e penso…
Lui camicia elegante.. io calzini da trekking… non ci smentiamo mai!!
Il pomeriggio del tarocco non poteva esentarsi dalla visita al dispensatore di cd. E qui mi sento parecchio interessata.. Il frate mi spiega che è rischioso comprare dalle bancarelle.. nel caso il cd non funzichi o sia rotto è difficile ritrovarli per fartelo cambiare.. al negozio invece è diverso.. sono gentilissimi.. (mi spiega anche che una volta in un dvd preso per strada si è trovato un cartone animato con l’audio di un film porno… meno male che l’ha controllato prima di regalarlo alla povera bimba..). Arriviamo al posto dove una volta c’era il negozietto di cd e vediamo che è chiuso. C’è però un piccolo cartello dove indica la nuova sede.. Subito però ci avvicina un tipo.. insomma è lì con la sua macchina per portare gratis i clienti al nuovo negozio!!! Non ci riuscivo a credere! Arriviamo al nuovo indirizzo ed entriamo.. posto grande, luminoso, bella esposizione.. è incredibile che tutti i titoli siano cd/dvd contraffatti.. hanno le custodie migliori degli originali! E anche dei mix che in Italia non sono mai comparsi. La cosa più bella è che Paolo chiede alla commessa se hanno anche un raccoglitore (di quelli in tessuto con la cerniera.. tipo che da noi costano sugli 8/10 euro).. lei glielo procura e ce lo regala!!
Usciti dal negozio decidiamo di prendere della frutta.. proprio di fronte c’è un grande ortolano con casse e casse di frutta bellissima…
Io vado in giuggiole e incomincio a fare la lista… pompelmoni, cachi, papaia, e poi un frutto strano e bellissimo che si chiama dragon fruit.. e poi e poi… slurp.. non vedo l’ora di mangiarli!!

domenica 8 ottobre 2006

Marc, ovvero due metri di canadese meraviglia, e la casa piu' bella del mondo

Mattina di domenica, 8 ottobre.

..dunque..
se questi son gli amici bruttini..
Andiamo con ordine.
Ieri raggiungiamo in taxi (sono di un'economicita' spaventosa..) una vietta nei pressi del bund. Entriamo in un condominio che comprende alcuni grattacieli.
Marc ci aspetta al 36esimo piano.. (esticavoli)...
Un po' stanca e un po' scocciata seguo il frate. Suoniamo alla porta.

Chi apre e' un due metri di figliolo moro bellissimo.
"Hi Marc!"
Hi Marc? Scusa??? ma se questi son gli amici bruttini perfavore presentameli tutti...!!
Giuro, una cosa da lasciare il fiato.
Entriamo in questa casa spettacolare arredata in modo moderno con un gusto meraviglioso, con tanti elementi di design. Piu' che un appartamento un castello.
Al piano di sopra un'altra camera, enorme, con "sala" da bagno annessa, salone per feste e... terrazzo!! Non sapevo se essere piu' frastornata per la casa o per la bellezza di marc.
La vista dal terrazzo e' semplicemente spettacolare. Pavimentazione in legno, in un angolo una piccola jacuzzi. Vista a 300 gradi sullo skyline illuminato di shanghai. Il parapetto e' di quelli non molto alti e anche questo fa un certo effetto.
Al centro c'e' un gradone. Per gioco prende una mazza e una pallina da golf (sport che sta diventando popolarissimo in cina, soprattuto tra gli stranieri dati i prezzi irrisori delle attrezzature) e ci fa provare la strana sensazione di sentirsi in cima al mondo e di poter quasi tirare la pallina nel mezzo del fiume o sopra la citta' (sbaglio o c'era anche una bellissima vignetta di Mordillo con questa scena?).
Ci accomodiamo su due sdraio a bordo piscinetta e Marc ci chiede cosa vogliamo bere. Mio frate e' astemio quindi decido io. Lui mi guarda e mi fa.. Succhi, birra, alcool? No, credo sia meglio vino rosso.. come se ci fosse bisogno ancora di acquisire punti.. si presenta con un rosso eccellente e bicchieri perfetti. Chiacchierando si svela il mistero. Praticamente lui non e' l'amico inglese di mio frate, bensi' l'amico dell'amico (che cmq paolo gia' conosceva) che guarda caso ha lo stesso nome. Paolo ha fatto casino con i numeri di telefono negli sms e credeva che chi si era trasferito fosse l'altro Marc.. Bhe.. meglio cosi'. QUESTO Marc e' un giovane canadese e anche lui lavora in banca. Ci spiega che ha preso in affitto questo attico per 4 anni e paga l'equivalente di 1800 euro al mese. Convive con un suo amico e una ragazza olandese a cui subaffitta due camere gigantesche a piu' o meno 500 euro ciascuna. Avanzando una stanza sta cercando il quarto inquilino, cosi' l'affitto globale e' ripagato e lui puo'mettere i suoi dindi nell'arredamento da rivista della casa.
IO un pensierino lo sto gia' facendo... :o)

comunque..
ha detto che ogni venerdi' fa un festone a casa sua. IO credo di essere gia' di ritorno a shanghai dopo la visita a Guilin e alla regione Guangxi. Paolo invece non sa se sara' di ritorno da Singapore. Marc mi ha detto di andare lo stesso. Una parte di me e' gia' li'.. l'altra e' un po' timorosa perche', nonostante con l'inglese me la cavi molto bene, i madrelingua anglofoni da queste parti, marc compreso, parlano veloce come una macchinetta fregandosene del fatto che altri possano non essere cosi' veloci nel capire.
Devo dire pero' che lui e' piuttosto convincente. Mi ha invitato anche a parlare con la tipa olandese di sotto per andare insieme a visitare la citta', visto che lunedi' Paolo parte e quel giorno saro' sola soletta.. le lascio il mio nuovo numero di cell cinese e attendo la sua chiamata per la visita lunedi' pomeriggio al museo urbanistico.

La giornata di oggi si preannuncia simpatica.
Paolo dovra' lavorare tutta la mattina (ha lavorato anche ieri notte per almeno un paio d'ore!! per me si droga..) poi mi portera' a pranzo al Parador, visita alla citta' e indicazione delle migliori vie piu' folkloristiche dello shopping.. Cena in compagnia di un'altra amica e serata al Colonial.
Aggiorno domani.

Hot pot

La giornata di oggi e' stata molto tranquilla.. fin troppo direi...
Il frate ha dovuto lavorare per un bel po' e nel pomeriggio ha trascorso qualche ora con Karen, una sua amica cinese laureanda in medicina.
Io ho ancora un po' di stanchezza addosso, dovuta al fuso da smaltire.
In assenza di Paolo ho fatto un giretto nel quartiere.. non avendo ancora una cartina non mi fido ad allontanarmi troppo da sola.
Verso le sei e mezza ho raggiunto i due che facevano merenda al Kentucky FC all'angolo della strada (diomio!!!) dopodiche', mentre Paolo saliva in casa a cambiarsi per la cena, mi sono incamminata verso il tempietto buddista. Per arrivare sul lato giusto del vialone son dovuta scendere in un sottopasso della metro.. non ci potevo credere.. 3 enormi acquari con pesci coloratissimi in un sottopasso qualunque.. da noi neanche alla fermata duomo della metro 3!
Comunque..
niente ristorante giapponese.. questa sera abbiamo deciso di lasciarci guidare dall'ispirazione. Camminando per strada io, Paolo e Karen ci imbattiamo in due ragazze in costume tipico che invitavano a visitare un localino, al primo piano del piccolo edificio, la cui specialita' e' la Hot Pot. Paolo mi dice che non posso venire in Cina senza assaggiarla.. dunque saliamo.
La Hot Pot e' una specie di bourgignonne cinese e come si puo' evincere dal nome si tratta di una grande pentolona bollente. E' posta in un buco al centro di un tavolata rotonda ed e' riscaldata da sotto da una bomobola a gas.
All'interno viene fatto bollire del brodo a base di carne e verdure, quando raggiungera' la giusta temperatura diventera' lo zuppone comune dove far cucinare o scottare il cibo prescelto.
E qui viene il bello.. incomincio a leggere il menu e mi rendo conto che si puo' ordinare la qualunque. Dai diversi tipi di carne (qualunque parte, nel vero senso del termine), al pesce (che puoi scegliere direttamente dall'acquario) alle piu' strane radici e verdure.. insomma.. carne di manzo, tartaruga, serpente, squaletto, funghi, radici di loto.. eccetra eccetera... il tutto accompagnato da una salsina delle loro. Molto prudentemente al momento dell'ordinazione il cameriere ci chiede se gradiamo la loro salsa piccante assassina oppure quella normale. Paolo ordina quella normale, io chiedo una.. just a bit spicy.. (il miscuglio te lo fanno al momento). Ovviamente quella just a bit era saporita come un trito di peperoncini di soverato.
Mangiare tutte quelle cosine strane e' stato divertente (abbiamo lasciato stare tartarughe e animali protetti in genere), anche se mi aspettavo qualcosa di piu' dalle radici di loto (troppo dure e legnose.. forse necessitavano di un tempo di cottura piu' lungo). La cosa piu' divertente e' stata pero' l'utilizzo delle bacchette nella zuppa.. all'inizio un vero disastro.. poi, non so se e' stata la pratica o la fame, ho raggiunto una discreta abilita'.
Piccola nota dolente: l'aria condizionata a raffiche.. in qualunque posto mi sedessi avevo una ventata gelida dritta sulle spalle e sul collo.. mi sento arrivare un po' di raffreddore, secondo me domattina son bloccata.
Ora son di nuovo in camera. Piccolo riordino e poi si esce ancora. Si va a vedere la nuova casa di un amico inglese di Paolo, si chiama Marc e lavora da un paio d'anni nella sede shanghainese della sua banca. Dice che e' un po' bruttino ma molto simpatico. Vediamo.

P.S.: da oggi ho anche un mio numero cinese, Karen ha provveduto a spiegarmi tutti segreti per ricaricarlo e capire i messaggi del centro servizi (che ovviamente arrivano con gli ideogrammi..)

sabato 7 ottobre 2006

La mia prima notte shanghainese

Mattina di Sabato, 7 Ottobre

Buongiorno!
Finalmente dopo 56 ore sono riuscita a dormire!! Come volevasi dimostrare ieri siamo tornati alle tre, giusto perchè ho risposto con un'occhiata assassina al frate che mi chiedeva.."perchè, hai sonno..??". Dalle tre e mezza a mezzogiorno sono nove ore scarse, non un gran recupero, quindi anche oggi sono abbastanza rinco.

Cosa abbiamo fatto ieri sera?
Allora.. dopo aver fatto un giro dell'isolato, Paolo mi ha portato in un ristorante carinissimo. Ha ordinato una quantità industriale di piattini sfiziosi. Per prima cosa i ravioli al vapore, dai classici, a base di carne e di gameberetti, a quelli ai funghi (che non avevo mai provato). Poi ha chiesto una zuppa a base di brodo di carne con dentro manzo, verdure e noodles. Non essendo nel menù, è stato un po'arduo far capire ai camerieri (gentilissimi) quello che voleva, ma mi sono veramente sorpresa come il frate sia iniziando a masticare anche un po' di cinese! Da bere prendiamo due succhi di frutta naturale, praticamente una spremuta di anguria e una di kiwi... entrambe deliziose!

Ora incomincio a capire quando Paolo insisteva nel dirmi che la cucina cinese, mangiata in cina, è, insieme a quella italiana, la più buona del mondo! Ah, devo relazionare il mio primo impatto con le bacchette.. insomma per essere la prima volta mi do un 6 e mezzo.. Ho spatasciato un paio di ravioli, schizzato il frate di brodo cercando di afferrare un noodle, ho fatto ridere un paio di clienti.. ma poi ho preso confidenza...

A cena già iniziata ci raggiunge Kang.
Kang è una ragazza cinese che vive in Italia da tanti anni. Ora fa la consulente e torna spesso in Cina per lavoro ma, come mi accorgo ben presto, Paolo conosce la Cina meglio di lei....
Dopo aver pagato il conto (abbiamo speso 15 euro mangiando in tre!!) prendiamo un taxi: il programma è accompagnare kang a casa per cambiarsi e poi prendere un taxi tutti insieme per il bund.

Lasciamo la ragazza a destinazione e poi ci dirigiamo verso il cancello di una grossa villa. Paolo voleva farmi vedere l'interno, quindi abbiamo usato la solita scusa.. "devo vedere se c'è un amico": posto molto bello ma serata un po' sfigata visto che non c'era nessuno..
Usciamo e ci accalappia una mezza dozzina di tassisti.. c'è voluto un bel po' per far capire che dovevamo fare solo cento metri.. (ma non per la lingua.. è che erano troppo impegnati a dire "taxii taxii taxii" per ascoltare quello che dicevamo).

Entriamo in un altro giardino. Da una parte c'è un grosso capannone-birreria, dall'altra una villetta molto carina.
Nella la birreria c'è musica dal vivo. Il frate mi spiega che nel 90% dei casi i musicisti sono filippini.
In Cina è un'equazione immediata: come per noi quel popolo è sinonimo di pulizie, per loro è sinonimo di cantante-musicista.. pensa te..

Il locale è pieno e c'è una bella atmosfera. Appena entro il chitarrista sorride e mi saluta (per loro le ragazze occidentali alte con capelli a boccoli sono ancora roba esotica..), ma, dal momento che non è la nostra meta finale, usciamo e proviamo a fare una visita alla villetta.
E' incredibile, è aperta e possiamo entrare senza nessuno che ci dica nulla. E' molto elegante, molto probabilmente usata per i banchetti nunziali, anzi sicuramente! Salgo queste enormi scale a chiocciola di marmo e quella che provo è una sensazione molto suggestiva.. solo io e paolo in questa villetta buia rischiarata solo da luci soffuse, provenienti per lo più dal giardino, e da una luna spettacolare. Andiamo di sopra, visitiamo le salette, usciamo nei balconcini... Insomma è bellissimo! Scendiamo e usciamo come nulla fosse.

Raggiungiamo Kang, prendiamo un taxi e ci facciamo lasciare sul bund. Non vorrei essere ripetitiva.. ma anche qui è una meraviglia.. vedere dall'altra riva del fiume tutto lo skyline di Shanghai illuminato merita da solo il prezzo del biglietto.
All'uscita di un sottopasso c'è un cinesino che vende fette di anguria su un minuscolo tavolino. Ne prendiamo una (te la servono tipo spiedino, inflzato su un maxi stecchino di legno) e naturalmente è buonissima... cioè ..sa di anguria vera e non ha quel sapore annacquato tipico dei frutti made in Esselunga di Milano.

Passeggiamo un po' e noto che non c'è una tipologia standard della shanghainese. Si va dalle tipe modaiole, a quelle più di classe, ci sono persone vestite con tipiche cineserie e - fantastiche - ragazze che indossano magliette e scarpe con le lucine, come se fosse la cosa più normale del mondo!!!

Ci dirigiamo alla nostra meta che è questo fatidico Bar Rouge .
Il posto in se' devo ammetterlo.. è favoloso, ha un'enorme terrazza verso il fiume con una vista mozzafiato. Peccato sia un posto fighetto frequentato per l'80% da occidentali, perlopiù modelli, modelle o presunti tali (con l'entrata a 10 euro è facilea Shanghai fare la "dolce vita"). Il design e l'architettura sono notevoli, la vista è da lasciar senza fiato, la musica è lounge, e fanno il MOJTO AL MANGO!!
Peccato per la frequentazione. Ho conosciuto un italiano bavoso e odioso che lavora da 15 anni in Cina (sembrava uscito da un film di vanzina), una cinesina molto simpatica, un'altra che si è ubriacata e un californiano di 50 anni basso e grasso che dopo averci provato con me si è buttato su kang.. Per quanto riguarda modelli e modelle.. come a Milano.. se la tirano manco fossero la Pitt o la Jolie.
Visto però che il frate si stava divertendo (in effetti per lui c'era un gran bel vedere e un bel conoscere) ho cercato di tirare avanti il più possibile. Alle tre le mie funzioni vitali si stavano spegnendo e non gli ho lasciato alternative...

Ci siamo fatti lasciare dal taxi al solito incrocio (Ulumcilù/Beiginlù.. come tentavo disperatamente di pronunciare) e camminando verso il palazzo ricordo al frate che non abbiamo la colazione.. Lui ride e mi dice... "Shanghai è una città viva 24 ore al giorno!".. e infatti il negozietto sotto casa (e non solo quello), manco fosse un seven/eleven, è aperto!
latte, plumcake all'arancia e una specie di crakers al sesamo... Poi finalmente A NANNA!

Non so ancora quali siano i programmi per oggi. So che Paolo deve lavorare fino all'una, poi probabilmente mi porterà a vedere le vie del centro. Stasera ci vedremo con un'altra sua amica e forse ceneremo al giapponese (qui vige il 15 euro all you can eat, all you can drink e mi si dice che il pesce è ottimo..).
Ne approfitto per riappisolarmi e riprendermi dal giorno più lungo della mia vita....

La città vecchia e il mercato

Pomeriggio di Venerdì, 6 Ottobre

..dicevo..

con gli stecchini che mi reggevano le palpebre, sono uscita.
Si inizia con un passeggio per le vie dell'isolato, tra cui la grossa Beijing Road. La mia attenzione viene subito catturata dall'onnipresente M gialla su sfondo rosso. Vedere una scritta mcDonald's circondata da ideogrammi cinesi fa decisamente uno spiacevole effetto, ancor di più dopo aver constatato che il locale è pieno di gente. Oltrepassata quella schifezza cammino di fianco a negozietti vari, dai più eleganti, a quelli che sembrano crollare da un momento all'altro. Si alternano chioschi di frutta, farmacie, piccoli supermarket, cartolerie, catapecchie dove si vendono sigrette,bibite e tessere telefoniche, banche e..... gioiellerie!

Ci metto poco a capire che la giada è la pietra nazionale. A me personalmente non piace tanto, pur adorando il verde, quello della giada è una tonalità troppo slavata. Il frate mi spinge ad entrare.. un posto enorme con tanti banchi, molto arioso e luminoso.
All'entrata c'è una fontana con animali dorati e tronchi di legno ma, cosa più spettacolare, ci sono enormi acquari con pesci coloratissimi di ogni tipo. Oltre ad uno classico a parete (enorme), ci sono delle vasche-colonne dal diametro di un metro e mezzo, alte fino al soffitto.. Paolo mi dice, che questo in Cina è normalissimo, e ne avrò conferma non solo nei ristoranti (dove tu puoi pescare il pesce che ti serviranno nel piatto), ma addirittura in metropolitana, dove anche nei semplici sottopassaggi si possono trovare acquari a muro curati costantemente ogni giorno.

Decidiamo di prendere un taxi e andare verso la Old Town. L'impatto è totalmente diverso. Qui si ha un po' la sensazione di essere in un cartone animato, nel senso che è esattamente lo scenario stereotipato che ti aspetti da una città cinese, i tetti a punta, le decorazioni che ritraggono animali strani, lanterne qua e là, insegne molto colorate.. Forse si rimane sorpresi dalla pulizia delle strade e delle case delle vie principali (ovviamente neanche una scritta).

Basta però inoltrarsi nel reticolo di viuzze più strette che lo scenario cambia. Ci dirigiamo verso la via del mercato. Passeggiare in queste strade, dove la contrattazione (e la conseguente sceneggiata) è la norma, è un'esperienza unica! Nei negozietti e nelle bancherelle antiche chincaglierie cinesi vengono vendute insieme alle statuette in ceramica degli anni della Rivoluzione Culturale. Si possono trovare articoli per la calligrafia (pennelli morbidissimi e tavolette di alabastro), ninnoli vari, perline magnetiche, il libretto rosso di mao (stampato in tutti i formati), i timbri da personalizzare e ahimè.... gli zoccoli per la riflessologia plantare... (e qui ci son cascata.... presa dall'euforia del mio primo giorno cinese ho comprato un paio di zoccoli che neanche un fachiro riuscirebbe a portare...).

Dopo una divertente visita al mercato Paolo mi fa abbandonare il percorso più battutto e si incammina nella fitta rete di stradine strette e intricate della città vecchia. Addentrarsi in queste vie, ignorate dai turisti, (che in questi giorni sono soprattutto cinesi, dal momento che fortunatamente ho scelto un periodo di bassissima affluenza turistica) vuol dire entrare in un mondo a parte. Le persone mangiano con le porte aperte o direttamente in strada, e in mezzo al vicolo si organizzano partite a carte o a dama cinese con grande successo di pubblico. In queste vie si cucina, si mangia, si conversa, i bambini giocano e le persone anziane siedono su piccoli sgabelli in bambù davanti alle case. Qui si può avere davanti agli occhi la vita di quella parte di popolazione che non vuole (o non può) abbandonare le antiche tradizioni, nonstante il progresso sia letteralmente ad un passo. Qui sembra essersi fermato il tempo.

Ritorniamo sulla via principale (scambiamo due chiacchiere con due americani che scambiano Paolo per un madrelingua inglese) e andiamo a fare un salto ad un grande magazzino di antiquariato... E' un ambiente molto folkloristico, ma l'impressione è abbastanza arruffata. Probabilmente l'intenditore riuscirà a trovare in tutta quella roba il pezzo interessante.. ma a me è sembrata una cozzaglia di cineserie. Al piano terra alcuni stand hanno dei braccialettini in giada carini, ma niente di che, mentre un ragazzo espone vecchie macchine fotografiche russe.. appunto vai a sapere...

Abbiamo poi preso un taxi e siamo rientrati. Paolo ora si sta facendo la doccia (io l'ho già fatta.. :op) e poi usciremo ancora. Mi porterà in un ristorante carino e poi sul Bund dove ci sono i più bei locali della città. Purtroppo non riuscirò a vedere Alexia Gardner, la bravissima cantante jazz amica del frate, che normalmente si esibisce al jc mandarin hotel. E' andata a vivere in Svizzera.... uffa!

Ricordo comunque che io sono in piedi dalle 7 di mercoledì 4 Ottobre.. ora italiana....
.. ronf!

venerdì 6 ottobre 2006

Il primo impatto

Mattina di venerdì, 6 Ottobre

L'aereoporto di Shanghai (sto parlando di Pudong) è bellissimo e moderno, sembra un uccello con le ali spiegate, e, cosa più importante, è meravigliosamente chiaro. Un occidentale non ha assolutamente alcun problema ad orientarsi. Le indicazioni sono precise, ed è segnalata per ogni uscita il capolinea dell' autobus in corrispondenza. Inoltre l'impatto con gli ideogrammi è molto soft, dal momento che tutte le scritte sono bilingue. Paolo mi ha detto che potevo scegliere tra un taxi e il bus n.2, che avrei trovato uscendo sulla destra. Preferisco l'autobus, voglio iniziare subito ad immergermi nel chinese way of life... Guardo il costo del biglietto: 19 yuan.. 1 euro e 90 cent..... (se avessi preso il taxi avrei speso al massimo 10 euro.. per un percorso simile a milano-malpensa, io ieri mattina ne ho spesi 71... settantuno!!!).

Subito si avvicina un ragazzo cinese per sapere se avevo bisogno di aiuto. Sono sorpresa, parla perfettamente inglese ed è gentilissimo. Quando arriva il bus si siede di fianco a me e incomincia a farmi da guida. La prima cosa a cui ho pensato è che per i marpioni non c'è confine che tenga.. ma in realtà ho dovuto ricredermi. Si vedeva proprio che aveva voglia di parlare della sua città, voleva che io avessi il miglior impatto possibile.
Mi ha illustrato i posti più belli da visitare in Cina e man mano che ci avvicinavamo a Shanghai mi faceva notare i nuovi grattacieli. Me ne ha indicati due in costruzione e mi ha detto: "questo noi lo chiamiamo 'Il nuovo'.. Lo so che l'altro non è ancora finito.. ma questo è stato iniziato da poco.. per cui per noi è il nuovo.. Qui a Shanghai se torni ogni sei mesi vedrai sempre una città diversa.. perchè Shanghai è viva, è sempre in mutamento." Mi ha detto anche che è venuto qualche volta in Italia perchè lavora come guida a gruppi di turisti cinesi... (sì, credo quelli che vediamo in giro a fotografare ogni cosa!! )

Verso la fine del nostro viaggio gli ho chiesto cosa ne pensassero i vecchi nel vedere questa città sempre più moderna. Benchè ci siano ancora tanti quartireri vecchio stile, incontaminati, immagino provochi un po' di malinconia vedere questa espansione vertiginosa.. La sua risposta è stata che a loro va bene così, sono contenti, ma anche se non lo fossero non c'è scelta e quindi va bene comunque... poi ha cambiato discorso.....

Arriviamo in centro città, al capolinea. A questo punto non so che fare. Io ho l'indirizzo dell'appartamento, Paolo mi ha detto che è vicino, ma spiegarlo sarebbe stato difficile, quindi ha stabilito che era meglio io prendessi un taxi, anche se si trattava solo di un chilometro. Il ragazzo mi dice che non c' è bisogno: mi accompagna lui... non è di strada, ma non importa, poi dal mio appartamento prenderà un taxi... Rimango allibita da tanta gentilezza.

Incomincio a passeggiare per le vie di questa città. L'impatto è bello, gioioso.. mi piace!! Non rimango sorpresa dalla fiumana di gente e di macchine.. d'altra parte solo shanghai conta 20 MILIONI di abitanti... In realtà il ragazzo mi dice che è una giornata particolare, il penultimo giorno di una settimana di festa e vacanza per tutti i cinesi (nel senso che nessun cinese va a lavorare..). Come leggo nella mia inseparabile Lonlely Planet - grande, unica e immensa - il primo ottobre é FESTA NAZIONALE e la Cina si ferma per una settimana. Tutte le persone quindi si riversano in strada.

Noto con curiosità che agli incroci più importanti ci sono degli addetti che aiutano i pedoni ad attraversare... o meglio impediscono l'anarchia totale che si avrebbe senza un minimo di indirizzamento. Come mi spiega il ragazzo (non so se non mi ricordo il suo nome o se addirittura non gliel'abbia mai chiesto), Shanghai è molto simile a Napoli, come persone e come viabilità. Praticamente il rosso viene dai più considerato solo un segnale di precedenza, quindi è sempre meglio guarardare attentamente prima di attraversare... Sempre camminando mi fa notare tutti i vari internet cafè, mi spiega che i costi sono bassissimi e che quindi non avrei trovato problemi di alcun genere. Uno proprio a cinquanta metri dal mio appartamento.

Già, sono arrivata. Il ragazzo mi saluta, e come niente fosse sale su un taxi e mi augura buon soggiorno. Non mi chiede nulla. Ne' numero di telefono, ne' tanto meno di rivedermi. Non era un marpione, ma semplicemente una persona gentile!
Il bell'impatto cosmopolita della città si scontra però con il portiere del palazzo. Gli dico che devo chiamare una persona all'appartamento 1802. Nulla. Il vuoto. Gli faccio vedere il numero e lui niente. Sembra un tamagogi col cervello in stand by, anzi direi in off... Cioè..... io sono nel palazzo dove mio fratello ha affittato un appartamento, dopo un viaggio di 15 ore più un'ora tra bus e camminata, sono in piedi da 44 ore perchè non ho dormito in aereo e questo cinesino si intromette negli ultimi centometri che mi separano dal letto?????????? Dove cazzo è sto appartamento 1802??? Da che parte?? Quale ascensore??? Nulla. IO NO INGHLISH...... cinciulì cinciulà..

Ok, devo chiamare Paolo sul cel. La mia ricaricabile tim in Cina non funzica. Quindi telefono pubblico. Ce ne è uno poco distante. Ovviamente non vuole le monetine.. serve una scheda... Poco più avanti vedo un chiosco che vende sigarette.. Sempre con il mio fedele Bertoni85litri sulla schiena e l'altro Bertoni36 caricato davanti, mi avvicino e chiedo. Yes, lui capisce!! Noto anche che oltre a vendere sigarette, fa anche servizio telefono. Una cinesina sta parlando con un bell'apparecchio a filo rosso, seduta su una sedia da bar in mezzo al piccolo marciapiede e appoggiata con braccia e cornetta sul banco del chiosco.

Cmq, presa la scheda vado in cabina, chiamo Paolo e finalmente ho la formula magica.... 1802, primo ascensore, piano 18, appartamento a destra.......... Il letto si avvicina.. :o)
Salgo, l'ascensore ci mette unattimo a fare 18 piani. Entro, saluto il frate subito l'occhio mi cade su un piatto... Non ci credo!! I piatti dell'ikea!! Effetto devastante della globalilzzazione...
Poi però li giro... eggià.. "made in china".. Ho sbagliato.. è la cosa più autoctona che ci potesse essere!!!!

Intanto mi guardo in giro, questo micro appartamento barra monolocale (in realtà camera grande con bagno lavatrice e cucina..), è veramente carino!!!! Piccolo ma con ogni cosa al posto giusto e poi... la cosa che più di ogni altra mi fa impazzire...
una parete solo di vetrate! spettacolo widescreen su uno strategico angolo della città. Grattacieli dalle forme più particolari, un parco sulla destra e le grandi arterie sulla sinistra. Rimango secondi imbambolata a fissare la vetrata.

Mi faccio una doccia (il bagno è grandissimo rispetto alla stanza e c'è una doccia spaziosissima) e poi punto diretta il divano. Il frate mi sgrida.. non posso dormire! Lui ora lavora ma nel frattempo devo stare sveglia. Si uscirà nel pomeriggio.
Io ora sto andando avanti per inerzia, con gli stecchini alle palpebre e la mente offuscata. E' giunta l'ora della prima vera passeggiata. Mi sciacquo la faccia con acqua gelida e sono pronta.

Arrivata!

Venerdì, 6 Ottobre

Sono arrivata!!
Prima impressione: spaziale, bellissimo, emozionante!!
Bene, andiamo con ordine: il viaggio.
Ho volato con la compagnia Austrian, facendo scalo ovviamente a Vienna. Non ci sono stati grossi problemi a Malpensa, sono arrivata anche in anticipo e lo zaino, che ho fatto giustamente confezionare, pesava pochissimo.
A proposito di confezionamenti: i due ragazzi extracomunitari addetti alle apposite macchinette mi hanno messo particolarmente di buon umore, hanno apprezzato il mio sorriso di prima mattina..e quando ho spiegato loro che era facile sorridere quando ti aspetta un viaggio così bello, loro mi hanno spiegato che, nella loro esperienza, la cosa non era così scontata...
la gente (stressata) è pazza....
Tappa post ceck-in alla cioccolateria lindt...... ... ... ... (mamma che buoni!!!), imbarco e scalo a Vienna, con conseguente magone nel constatare la leggerissima differenza di stile e design rispetto a Malpensa..
Dopo due ore mi imbarco incrociando le dita pensando al possibile compagno di posto...
un cinese silenzioso brutto e magro !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
e io che sognavo di incontrare la mia futura metà come ha fatto l'altro frate... :o((
oltre tutto noiso!! si continuava a muovere, a urtarmi, invadeva i miei spazi, si rubava l'appoggiabraccio e ogni tanto accendeva il telefonino! Io e lui avevamo gli ultimi due posti sull'aereo: fila 40, addossati all'uscita e quindi senza possibilità di sdraiare lo schienale!! un incubo!! Alla fine, mentre stavamo scendendo, ho scoperto pure che parlava italiano..
Risultato? Avrei dovuto dormire tutto il viaggio e invece non ho chiuso occhio un secondo!! Piccolo problema: il volo è atterrato alle 7.10 del mattino, ora locale.. ed io sono in piedi dalle sette di ieri ora italiana, praticamente da un giorno e mezzo..
..ho sonno..
e non posso dormire.. grrrrrrr...
Visto che Paolo mi sta minacciando, tenterò di tenere aperti gli occhi, aiutandomi con degli stecchini e continuando a scrivere. Già, non posso dormire, altrimenti quando recupero il jet leg? Il problema è che, conoscendo il frate, con la scusa di portarmi a vedere un po ' di posti mi terrà sveglia fino a notte fonda!! Aiuto!! Prevedo già una non-stop di 56 ore....!!

giovedì 5 ottobre 2006

..per la serie organizzarsi per tempo

Giovedì, 5 Ottobre - Ore 7.00

allora..
tanto per dire..
il mio pda ha smesso di lavorare.
non sono riuscita a finire il lavoro, o meglio ho fatto tutto su carta e ora devo chiedere a lui di ricopiarmi tutti i dati sul palmare per poterli spedire in Francia..
ho finito di copiare in bella calligrafia (in modo che ci capisse qualcosa) stanotte alla una..
poi mi sono messa a fare la valigia..
perchè è normale ridursi ad INIZIARE a riempire lo zaino cinque ore prima della partenza di un viaggio in Cina!!
la scusa ce l'avrei anche pronta.. devo restare sveglia perchè per assorbire il jet leg devo riuscire a dormire sull'aereo...
..sarà ma io mi stavo addormentando sulla pila di mutande e magliette..
vabbè insomma... ho chiuso lo ziano ora..
è anche leggero quindi avrò sicuramente dimenticato un sacco di cose e l'80% di quelle che ho portato saranno sbagliate..
ora ingurgito la tazzina di caffè.. perchè..........
.........tra 10 MINUTI arriva il taxiiiii!!
aiuto sono in ritardoooooooooooooooooooo........!!!
(oh... ma sto partendo veramente..!! :o)) quasi non ci credo!!)

martedì 1 agosto 2006

ginocchio fuori uso :o(

Sgrunt.. con la caduta alla "Hello Spank" mi sono giocata l'arrampicata in Croazia..
Ginocchio fuori uso..
Ma come farò a rimanere con i piedi per terra e il naso per aria.. a Paklenica???

.. sob ..

lunedì 31 luglio 2006

Tra i boschi della Presolana fino alla Malga Cassinelli

Oggi sono uscita con l'idea di fare una semplice passeggiata in paese, ma dopo un giro veloce a Bratto (quasi deserta, visto l'orario mattutino), sono salita in macchina e mi sono diretta verso il Passo.

Quando non hai una meta precisa sono i piccoli dettagli che decidono la destinazione: e quella freccia in legno vista così tante volte oggi mi ha chiamato.

Già.. perchè non andare in malga a prendere il formaggio??

E così, vestita da passeggio ho incominciato a salire nei boschi con la mia fida compagna (ovvero la mia casio exlim) fermandomi ogni tanto a godermi questa pace:

Prendendomela comoda ho impiegato più di un'ora.

Ma lo spettacolo che mi si è posto davanti, una volta uscita dal bosco, era questo:


Poi ditemi come si fa a non amare la Presolana..

Ancora un quarto d'ora di strada e sono arrivata alla meta













..e al mio adorato formaggio!! :o)












Per la cronaca..
scendendo da un sentiero secondario ho fatto un volo stile Hello Spank.

Mi fa un male cane!!

giovedì 6 luglio 2006

verso Ibiza

- diario di viaggio in corso di trascrizione -

Valencia

- diario di viaggio in corso di trascrizione -

mercoledì 5 luglio 2006

verso ibiza

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verso formentera


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giovedì 29 giugno 2006

Compleanno in barca a vela

allora.. venerdì sera grigliatona mentre si guarda la partita e primo brindisi un po' in anticipo per i 32!!

sabato si parte per Valencia (biglietto aereo gentilmente offerto dal frate)!!

Raggiungo Marcello (fa lo skipper ed è lì a far vedere l' America's cup ad alcuni clienti) e sabato sera si festeggia ancora..

Domenica è il mio compleanno e quindi ovviamente.. SI FESTEGGIA..

..e da lunedì inizia l'avventura..
traversata in barca a vela fino ad Ibiza.. e sole e mare fino a venerdì mattina quando prenderò l'aereo di ritorno..

piccolo particolare..
forse soffro il mal di mare...

.............. potrebbe essere un problema vero??

lunedì 8 maggio 2006

Domenica di relax, aria nei polmoni e sole sulla pelle a Stoccolma.

La notte è passata tranquilla, stanche come eravamo è bastato appoggiare la guancia sul cuscino per crollare. La giornata odierna non si preannuncia meno energica.. abbiamo mezza giornata per girare ancora la città, poi ci dobbiamo ritrovare con Stefano e Giulia in stazione per prendere il bus che ci porterà in aereoporto.
L'intenzione è quella prendere un mezzo e lasciare le borse al deposito bagagli in modo da girare più libere (abbiamo ancora sulla spalla i segni della tracolla che ci siamo portate appresso ieri..). Naturalmente rimane solo un'intenzione perchè sulla strada principale non è passato ne' un autobus ne' un taxi.
La passeggiata verso Gamla Stan è comunque molto piacevole e tranquilla. Il sole è già caldo e il fatto che sia domenica mattina fa sì che non ci siano tante macchine in giro, ma solamente mamme con passeggini (quanti bimbi!!), vecchietti sulle panchine e tanti dediti allo jogging.
Ieri eravamo troppo stanche per curiosare nella vita notturna di Stoccolma, ma credo che il tasso alcoolico del sabato sera sia in genere piuttosto alticcio, almeno giudicando da dove lasciano le felpe..

Quello che però ci fa convincere che quella svedese sia una popolazione fantastica è la vista di una particolare coppietta che passeggia mano nella mano in uno dei giardini della città vecchia. Praticamente un impiegato di banca insieme ad una versione punk di madonna. Teneri teneri.. ditemi se non sembrano fatti l'uno per l'altra..??
Questa è infatti la foto a cui facevo riferimento nel post di ieri.. capelli neri e viola, tette in bella vista e natiche praticamente scoperte.. se non si vedesse bene preciso che le calze sono di quelle a rete con grandi squarci qua e là...

Va da se' che passo dopo passo siamo arrivate nell'isola di Kungsholmenel. Io e Nat ci chiediamo se sia il caso di arrivare in stazione per depositare i bagagli o sia meglio fare le cose con più calma, godendoci le ultime ore rilassate, pur con le borse appresso. Per decidere ci sediamo stanche su una pensilina alla fermata di un bus.

Ad un tratto giriamo la testa e vediamo un grande palazzo di mattoni. Natalia dice: "E questo cos'è? Andiamo dentro!" Ci avviciniamo all'entrata e leggiamo in un cartello esplicativo che quello è il Municipio, ovvero il palazzo dei Nobel.
Lo Stadshuset è un grosso edificio in mattoni rialente ai primi del '900, ornato nell'angolo sud-ovest da una torre alta più di 100 metri. In cima a questa torre si trovano le statue di San Giorgio e il drago, che, grazie a un particolare meccanismo, ogni giorno alle ore 12,00 e alle 18,00 si mettono in movimento. All'interno c'è la famosa Sala blu, dove dal 1974 si svolge, il 10 dicembre di ogni anno, il banchetto di gala in onore dei premi Nobel, ma spettacolare è anche la Gyllene salen, la Sala dorata, lunga più di 40 metri e ornata da mosaici dorati composti da 20 milioni di tessere. In questo luogo si tenevano i banchetti del Nobel prima di essere trasferiti, per esigenze di spazio, alla Sala blu. Il municipio, orgoglio di Stoccolma, oltre ad ospitare l’annuale cerimonia di assegnazione dei premi nobel, è il luogo di celebrazione di diversi matrimoni omosessuali. Per la legge basta che uno membro solo della coppia sia svedese, quindi le porte sono aperte anche ai turisti stranieri che vogliano unirsi ad un compagno o compagna di nazionalità svedese. I nordici sono sempre troppo avanti!!

Il lato sud del palazzo è caratterizzato da un arioso portico visibile nella sua interezza solo dall'acqua o dall'opposta riva di Södermalm. Davanti al loggiato si stende uno prato verde dal quale si ammira una stupenda vista sulla città. Io e Nat ci sediamo e godiamo per qualche minuto del sole che ci riscalda il viso ma soprattutto della splendida quiete che regna in questo posto. Guardandoti intorno viene in mente una sola parola: relax.
Ed è Serenità quella che provo inspirando quest'aria primaverile, guardando le carrozzine e i bambini giocare. Lo sguardo si perde tra il verde di questo prato perfetto ed il mare che si estende all'orizzonte.

Poco il tempo per rilassarsi, è già ora di andare. Arriviamo alla stazione dei bus e ritroviamo Stefano e Giulia. Abbiamo ancora 10 minuti a disposizione e io non sono ancora riuscita a trovare la cosa per cui sono tornata in Svezia.. I mitici succhi di frutta naturali di non so quale marca, quelli che quando li bevi ti sembra veramente di assaporare un frutto appena frullato!! Ebbene Stefano mi dice che in Stazione ci sono. Butto a terra la borsa e con Nat mi fiondo verso galleria di negozi al piano sottostante. Troviamo il succo e ci ricapultiamo verso il bus. In questi casi, cioè quando hai 5 minuti 5 contati, non si dovrebbe mai crecare una scorciatoia.. perchè quando hai 5 minuti 5 è matematico che tu ti perda.. Sì, insomma io e Nat torniamo che il bus è già partito con Ste e Giulia che ci hanno aspettato facendo la guardia alle nostre borse..

Quando il senso di colpa era già a livelli altissimi scopriamo che da lì a poco sarebbe partito un secondo pullman che avrebbe portato i rimanenti passeggeri all'aereoporto (già mi vedevo a fare un'altra notte all'ostello..). Si sa che con la Ryan air non bisogna mai perdere il bus navetta.. di solito ce n'è solo uno e gli orari del ceck in sono inflessibili.. quando sono tornata dal Madagascar mi hanno costretta a comprare un altro biglietto e ad aspettare 12 ore per il volo successivo.. solo perchè il ceck in aveva chiuso da tre minuti.. Si sa.. loro sono sempre puntuali.... oddio.. quasi sempre.. sempre tranne il pomeriggio di domenica 5 maggio che mi ha visto aspettare all'aereoporto cercando di mangiare un tramezzino facendo i conti con le poche corone rimaste!
Poco male, un'occasione per spendere qualche istante di più in questa bellissima capitale... riordinare i pensieri, cancellare qualche vecchio dolorante ricordo e ripromettersi di tornare per la terza volta, magari con più calma e più giorni a disposizione!

domenica 7 maggio 2006

Stoccolma in un sabato di sole

Oramai mi sono rassegnata alla assoluta normalità nel mio perdere i treni, non credevo però riuscissi a rischiare anche di perdere un aereo!!


Beh, ci tengo a precisare che non è stata colpa mia.. gli accordi erano questi: dovevo andare col frate a vedere una casa, saremmo passati insieme a prendere Natalia e poi ci avrebbe accompagnate in Centrale per prendere il bus per Orio al Serio.

Nulla di tutto questo. Il frate torna tardi dall'impegno di lavoro quindi niente casa, niente Nat, ma soprattutto niente passaggio in Centrale per il quale fino all'ultimo mi aveva lasciato una speranza. Chiamo un taxi per andare in stazione e riusciamo a prendere al soffio l'ultimo pullman utile per arrivare in tempo al ceck in..

Il volo è molto tranquillo e atterriamo a Stoccolma in perfetto orario.

Ora dobbiamo procurarci il biglietto del bus per andare in città. Vediamo subito formarsi una lunga coda davanti ad un distributore automatico nella hall del ritiro bagagli. Ci mettiamo in fila anche noi, un po' ansiose perchè da lì a poco sarebbe terminato il servizio.
Dopo lunga attesa mi viene un dubbio.. Non è che non accettano contanti??

.. e già.. solo carte di credito..!! Purtroppo io e nat siamo rimaste le uniche nel continente a non possederne una.......

panico!!! Siamo troppo timide per chiedere a qualche scandinavo di prendere un biglietto anche per noi, e quasi disperate andiamo dal guidatore del bus sperando di fargli pena.. L'uomo non si scandalizza più di tanto e ci indica una biglietteria umana ancora aperta nascosta in un altro angolo dell'aereoporto.. bene, salve :o).

Il problema ora è fare in fretta.. siamo atterrate alla mezzanotte e mezza e non sappiamo fino a quando sia aperto l'ostello. Vediamo infatti partire il penultimo bus e ci rassegnamo ad aspettare più di mezz'ora il successivo...
Per farla breve tra pullman e taxi, per arrivare in ostello ci è voluta un'altra ora..
Siamo entrate in camerata alle due e 10 con ancora i letti da fare.. La cosa non sembra così traumatica, ma bisogna pensare che avevamo appuntamento con lo Ste e la Giulia alle otto e mezza per approfittare della magnifica colazione messa a disposizione dall'ostello (a pagamento), e poi che ci aspettava una due giorni di cammino intenso da perfette turiste.
Questa nella foto è la bellissima "Nave", ovvero il famoso ostello Af Chapman che avevo già avuto modo di ammirare l'anno scorso durante il tour per le capitali europee. Questo trialbero è stato costruito nel 1888 in Inghilterra e fino al 1908 navigò come nave da trasporto britannica. Venduta alla Svezia, fu rinominata D G Kennedy. Successivamente, come rimorchiatore della marina svedese fu chiamata con il nome attuale. Purtroppo io e Nat abbiamo prenotato troppo tardi per avere una camera all'interno del trialbero e ci siamo dovute accontentare della struttura in cemento sulla terraferma, oltre tutto per una notte soltanto.

La colazione è effettivamente spaziale, esattamente come ci aveva descritto lo Ste... roba da star seduto tutta la mattina! Uova sode o strapazzate, prosciutto, formaggi, cereali, succhi di frutta, yogurt, salsicce, polpette e pane. C'è anche una specie di porridge fatto con latte e marmellata. Avendo solo un giorno e mezzo a disposizione dobbiamo muoverci. Lasciamo a malincuore quel bendidio e andiamo a prepararci.

Iniziamo tutti e quattro a fare un tour per la città ma ben presto le nostre strade si separano.. Giullia va per shopping, lo Ste ci segue per un poco e dopo va a cercare la sua tecnologicissima camping gas, io e Nat facciamo le turiste intellettuali cercando le bellezze architettoniche della città.


Stoccolma è bella come me la ricordavo, anche se devo ammettere che era stato l'impatto, forte ed emozionante, dell'arrivo in traghetto tra le isole dell'arcipelago a farmela considerare la più bella città che avessi mai visto.


La bellezza di Stoccolma è comunque data da un mix di elementi. L'acqua in primo luogo, l'architettura ovviamente.. ma grande fascino ha anche l'amore con cui gli svedesi curano la propria città (e stendo un pietoso velo su un eventuale paragone con 'Italia).

E' bello poi passeggiare in queste stradine pedonali e fermarsi in piccole piazze colorate come questa, dove ti accorgi che anche una grande capitale può essere a misura d'uomo.

Se poi aggiungiamo che il 3 di maggio a Milano si andava in giro con il piumino mentre a Stoccolma nelle ore centrali di sabato si poteva passeggiare in canottierina... (!!!) capisci che il mondo si è girato e che non puoi neanche più dire "Al Nord non potrei mai vivere perchè fa freddo...."
Un'altra cosa positiva di Stoccolma è l'assoluta non curanza riguardo al dettame modaiolo imperante. Sostanzialmente ognuno si veste come gli pare, senza vergognarsi degli accostamenti più strampalati o del limite del buon gusto (vedi questa foto e quella nel prox post). Ma soprattutto è il trionfo della femminilità. Forme morbide, lunghi capelli al vento e centinaia di gonne!! Le svedesi sono una popolazione in gonna.. mentre io mi faccio limitare da un grado in meno di temperatura, dall'inizio della ricrescita o dalla mia forma mentis che mi fa credere ineguaglibialmente più comoda con un paio di jeans.

Dopo aver visitato la terra ferma decidiamo di fare una minicrociera in battello, approfittando della splendida giornata. Per me era la seconda volta.. ma è uno spettacolo a cui è sempre bello assistere.. poi vedere la parete di roccia arrampicabile in città fa sempre il suo effetto!
Terminato il tour corriamo verso l'ostello per fare il trasloco e nel tragitto ci imbattiamo in una singolare e pacifica manifestazione...
Dopo aver fatto qualche foto riprendiamo la corsa e arriviamo alla "Nave", prendiamo i bagagli e ci dirigiamo verso l'ostello che ci ospiterà per la seconda notte.
Sulla carta non sembra tanto lontano.. decidiamo di non prendere ne' taxi ne' bus.. ma di andare a piedi!
Purtroppo non ci ricordavamo della pesantezza dei nostri piccoli bagagli.. che pur se di piccole dimensioni erano di scomodissima trasportabilità (Nat aveva una pesantissima 24ore a tracolla che le stava segando una spalla.. io ne avevo una simile più uno zainetto sulle spalle), e cosa più importante avevamo sopravvalutato le nostre forze e i nostri piedi..
Fatto sta che con una temperatura di 27 gradi noi giravamo con gli anfibi, le borse e il piumino alla vita, dopo una giornata passata a camminare.. Unendo il fatto che il secondo ostello non si trovava e che nessuno sapeva indicarci la via giusta.. siamo arrivati in camera e ci siamo lasciate cadere sul letto distrutte. Nonostante le premesse devo dire che il posto era decisamente bello, grande e "ben" frequentato.. era composto da quattro costruzioni basse circondate da un grande giardino in cui si poteva pranzare o chiacchierare all'aperto.
Dopo esserci fatte una doccia, nonchè una bella dormita, chiamiamo Giulia e lo Ste e decidiamo di vederci verso sera direttamente al nostro ostello. Nat ha i piedi talmente stanchi che decide di lanciare una nuova moda. Lascia in stanza gli anfibi e va in giro con infradito e calzettoni.
Al barettino dell'ostello ordiniamo un PYTT I PANNA - un tipico piatto locale a base di carne, uovo fritto, cetrioli, cipolla e verdure varie (molto apprezzato) - e aspettiamo i nostri amici. Ci prendiamo una birra (tranne lo Ste che è astemio) e poi ci dirigiamo verso il centro. Un'oretta di conversazione, la ricerca del gelato e poi vicino al castello ci separiamo... andiamo verso la nostra meritata nanna!!

venerdì 5 maggio 2006

Si inizia con Stoccolma..

Inauguro questo blog con un viaggio deciso all'ultimo momento.

Domani sera parto per un micro weekend a Stoccolma..
da venerdì notte a domenica pomeriggio.

sarà dura tornarci dopo qualche mese senza cippirimerlo... ma
fanculo..

sull'ostello- barcone io e Nat ci daremo alla pazza gioia.. e andrò in tutti quei posticini dove non sono andata questa estate....

e farò la foto insieme a Pippi..
... ecco!!!