sabato 7 ottobre 2006

La città vecchia e il mercato

Pomeriggio di Venerdì, 6 Ottobre

..dicevo..

con gli stecchini che mi reggevano le palpebre, sono uscita.
Si inizia con un passeggio per le vie dell'isolato, tra cui la grossa Beijing Road. La mia attenzione viene subito catturata dall'onnipresente M gialla su sfondo rosso. Vedere una scritta mcDonald's circondata da ideogrammi cinesi fa decisamente uno spiacevole effetto, ancor di più dopo aver constatato che il locale è pieno di gente. Oltrepassata quella schifezza cammino di fianco a negozietti vari, dai più eleganti, a quelli che sembrano crollare da un momento all'altro. Si alternano chioschi di frutta, farmacie, piccoli supermarket, cartolerie, catapecchie dove si vendono sigrette,bibite e tessere telefoniche, banche e..... gioiellerie!

Ci metto poco a capire che la giada è la pietra nazionale. A me personalmente non piace tanto, pur adorando il verde, quello della giada è una tonalità troppo slavata. Il frate mi spinge ad entrare.. un posto enorme con tanti banchi, molto arioso e luminoso.
All'entrata c'è una fontana con animali dorati e tronchi di legno ma, cosa più spettacolare, ci sono enormi acquari con pesci coloratissimi di ogni tipo. Oltre ad uno classico a parete (enorme), ci sono delle vasche-colonne dal diametro di un metro e mezzo, alte fino al soffitto.. Paolo mi dice, che questo in Cina è normalissimo, e ne avrò conferma non solo nei ristoranti (dove tu puoi pescare il pesce che ti serviranno nel piatto), ma addirittura in metropolitana, dove anche nei semplici sottopassaggi si possono trovare acquari a muro curati costantemente ogni giorno.

Decidiamo di prendere un taxi e andare verso la Old Town. L'impatto è totalmente diverso. Qui si ha un po' la sensazione di essere in un cartone animato, nel senso che è esattamente lo scenario stereotipato che ti aspetti da una città cinese, i tetti a punta, le decorazioni che ritraggono animali strani, lanterne qua e là, insegne molto colorate.. Forse si rimane sorpresi dalla pulizia delle strade e delle case delle vie principali (ovviamente neanche una scritta).

Basta però inoltrarsi nel reticolo di viuzze più strette che lo scenario cambia. Ci dirigiamo verso la via del mercato. Passeggiare in queste strade, dove la contrattazione (e la conseguente sceneggiata) è la norma, è un'esperienza unica! Nei negozietti e nelle bancherelle antiche chincaglierie cinesi vengono vendute insieme alle statuette in ceramica degli anni della Rivoluzione Culturale. Si possono trovare articoli per la calligrafia (pennelli morbidissimi e tavolette di alabastro), ninnoli vari, perline magnetiche, il libretto rosso di mao (stampato in tutti i formati), i timbri da personalizzare e ahimè.... gli zoccoli per la riflessologia plantare... (e qui ci son cascata.... presa dall'euforia del mio primo giorno cinese ho comprato un paio di zoccoli che neanche un fachiro riuscirebbe a portare...).

Dopo una divertente visita al mercato Paolo mi fa abbandonare il percorso più battutto e si incammina nella fitta rete di stradine strette e intricate della città vecchia. Addentrarsi in queste vie, ignorate dai turisti, (che in questi giorni sono soprattutto cinesi, dal momento che fortunatamente ho scelto un periodo di bassissima affluenza turistica) vuol dire entrare in un mondo a parte. Le persone mangiano con le porte aperte o direttamente in strada, e in mezzo al vicolo si organizzano partite a carte o a dama cinese con grande successo di pubblico. In queste vie si cucina, si mangia, si conversa, i bambini giocano e le persone anziane siedono su piccoli sgabelli in bambù davanti alle case. Qui si può avere davanti agli occhi la vita di quella parte di popolazione che non vuole (o non può) abbandonare le antiche tradizioni, nonstante il progresso sia letteralmente ad un passo. Qui sembra essersi fermato il tempo.

Ritorniamo sulla via principale (scambiamo due chiacchiere con due americani che scambiano Paolo per un madrelingua inglese) e andiamo a fare un salto ad un grande magazzino di antiquariato... E' un ambiente molto folkloristico, ma l'impressione è abbastanza arruffata. Probabilmente l'intenditore riuscirà a trovare in tutta quella roba il pezzo interessante.. ma a me è sembrata una cozzaglia di cineserie. Al piano terra alcuni stand hanno dei braccialettini in giada carini, ma niente di che, mentre un ragazzo espone vecchie macchine fotografiche russe.. appunto vai a sapere...

Abbiamo poi preso un taxi e siamo rientrati. Paolo ora si sta facendo la doccia (io l'ho già fatta.. :op) e poi usciremo ancora. Mi porterà in un ristorante carino e poi sul Bund dove ci sono i più bei locali della città. Purtroppo non riuscirò a vedere Alexia Gardner, la bravissima cantante jazz amica del frate, che normalmente si esibisce al jc mandarin hotel. E' andata a vivere in Svizzera.... uffa!

Ricordo comunque che io sono in piedi dalle 7 di mercoledì 4 Ottobre.. ora italiana....
.. ronf!

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